martedì 21 maggio 2013

RINOSCERE I SINTOMI DI UN ICTUS PUO’ SALVARE UNA VITA


Durante una grigliata Federica cade.

Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di essere inciampata con le scarpe nuove.

Siccome era pallida e tremante la aiutammo a rialzarsi.

Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria.
Il marito di Federica mi telefonò la sera stessa dicendomi che aveva sua moglie in ospedale.
Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta.

Federica ha avuto un'ictus cerebrale durante la grigliata.
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un 'ictus, Federica sarebbe ancora viva.

RINOSCERE I SINTOMI DI UN ICTUS PUO’ SALVARE UNA VITA
La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente.
Basta 1 minuto per leggere il seguito:

Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio.
Il trucco è riconoscere per tempo l'ictus !!!
Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia.  Cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un'ictus cerebrale:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio:oggi è una bella giornata)
   e non ce la farà;

* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);

* Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).
Nel caso si verifichino uno o più dei sovraccitati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso.
Descrivete i sintomi della persona per telefono.

Un medico sostiene che se mandate questa è- mail ad almeno 10 persone, si può essere certi che avremmo salvato la vita di Federica, ed eventualmente anche la nostra.

Personalmente trovo sia giusto che tutti siano a conoscenza di questa cosa e quindi la condivido con voi.

 Foto: Durante una grigliata Federica cade.
Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di essere inciampata con le scarpe nuove.
Siccome era pallida e tremante la aiutammo a rialzarsi.
Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria.
Il marito di Federica mi telefonò la sera stessa dicendomi che aveva sua moglie in ospedale.
Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta.

Federica ha avuto un'ictus cerebrale durante la grigliata.
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un 'ictus,
Federica sarebbe ancora viva.

RINOSCERE I SINTOMI DI UN ICTUS PUO’ SALVARE UNA VITA
La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente.
Basta 1 minuto per leggere il seguito:

Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio.
Il trucco è riconoscere per tempo l'ictus !!!
Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in
terapia.
Cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un'ictus cerebrale:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio:
oggi è una bella giornata) e non ce la farà;

* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci
riuscirà solo parzialmente);

* Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).
Nel caso si verifichino uno o più dei sovraccitati punti chiamate
immediatamente il pronto soccorso.
Descrivete i sintomi della persona per telefono.

Un medico sostiene che se mandate questa è- mail ad almeno 10 persone, si può essere certi che avremmo salvato la vita di Federica, ed eventualmente anche la nostra.

Personalmente trovo sia giusto che tutti siano a conoscenza di questa cosa e quindi la condivido con voi.

Ciao a tutti Dino.

martedì 7 maggio 2013

Il ritardo evolutivo semplice del linguaggio




 Il ritardo evolutivo semplice
 del linguaggio 


                   

 Il ritardo evolutivo semplice del linguaggio è un rallentamento nell’evoluzione delle fasi dello sviluppo del linguaggio stesso. Il bambino che presenta questo ritardo semplice si comporta normalmente in tutte le sue attività, è un soggetto intelligente con una buona comprensione del linguaggio, ma che ha iniziato a parlare tardi; ad esempio la lallazione può essere comparsa dopo i 6-8 mesi di vita e le prime parole dopo i 18 mesi. Questo bambino a due–tre anni sa pronunciare un certo numero di parole ma non struttura la frase, viene compreso solamente dalla madre e si aiuta con il gesto per comunicare.

Di solito i bambini affetti da ritardo del linguaggio vengono segnalati dalla scuola materna oppure sono condotti al logopedista dai genitori stessi. È necessario, comunque, prima di avviare il trattamento logopedico, effettuare un indagine di tipo specialistica per escludere qualsiasi danno di tipo organico. 

Inquadrato il soggetto, dopo aver preso visione degli esami praticati e dopo aver analizzato il linguaggio, il logopedista imposta la rieducazione, che molto spesso si avvale della collaborazione materna o di chi ne fa le veci.
Gli esercizi si basano sulla stimolazione globale e sulla correzione del versante espressivo; in linea 
di massima sono i seguenti:


Il lavoro dell’ambiente familiare assume una notevole importanza. Compito del logopedista è quello di sensibilizzare la famiglia, indirizzare la madre, tenere regolari sedute per impostare le fasi della rieducazione, controllare il lavoro fatto a casa e di dare al bambino un certo senso di responsabilità nel lavoro-gioco che pratica.


                                                                       tratto dal MANUALE DI LOGOPEDIA di Adriana Cippone de Filippis